mercoledì 19 dicembre 2007

Infezione si, infezione no?

Domani mi tocca rifare il solito tampone per vedere se finalmente le infezioni sono passate. Non avverto più tutti i sintomi che avevo prima, ma dopo due anni di cure che non hanno portato a risultati ho tanta paura che neanche stavolta le infezioni siano passate.
Speriamo bene. Ho veramente bisogno che qualcosa cominci ad andare meglio.

E.

martedì 18 dicembre 2007

Si avvicina Natale

Si avvicinano le vacanze di Natale, e come ogni anno siamo pieni di aspettative. E' un periodo di festa, ci si vuole più bene, ci si scambiano i regali, tutto sembra possibile in questo periodo dell'anno. E quale regalo più bello e gradito potremmo ricevere se non quello di realizzare il nostro sogno e aspettare finalmente il nostro bambino? Le speranze aumentano di giorno in giorno e il sogno di ricevere il tanto atteso regalo a Natale diventa talmente intenso da sembrare quasi vero.
Poi basta ripensare agli anni passati, in cui avevamo le stesse speranze e gli stessi sogni per rendersi conto che forse ci stiamo illudendo troppo.
In fondo, perchè questo Natale dovrebbe essere diverso?
Quanto grande sarà la delusione?
Riusciremo a rimanere sereni, ad essere felici, a non farci prendere dallo sconforto?



E.

lunedì 17 dicembre 2007

La saccenza dei commentatori

Ieri guardando la televisione mi sono soffermato su una trasmissione che parlava di paternità e maternità: ho resistito solo un paio di minuti, poi ho dovuto cambiare canale.
C'erano persone che chiaramente parlavano di problemi di cui avevano solo sentito parlare: un docente di filosofia che pubblicizzava un suo libro sull'argomento e un paio di attrici.
E' giusto che un filosofo pontifichi su questi temi? L'infertilità non è morale o amorale, è una "malattia" che va curata, e la cura può essere un antibiotico come la PMA.
Si parlava dell'amoralità di volere dei figli a tutti costi. Ma si rendono conto queste persone, di quanto una persona debba volere ed amare un figlio per sottoporsi alla PMA?
Negli anni di attesa prima di arrivare a una tanto sperata gravidanza si ha il tempo di pensare a tutti i problemi che un figlio darà: dalle preoccupazioni alle malattie, dal lavoro al coniuge che passano in secondo piano. E nonostante questo siamo pronti ad affrontare un percorso che chi si permette di giudicare non conoscerà mai.
Mi piacerebbe che prima di parlare, questi commentatori cercassero di capire; non solo di informarsi, ma di capire la realtà delle cose.

P.

martedì 11 dicembre 2007

Infezione da micoplasma

Dopo lunghe tribolazioni, dopo imbarazzantissimi spermiogrammi, dopo numerose visite alla prostata (e solo chi le ha fatte sa quanto possono essere spiacevoli) ho scoperto che probabilmente ho un'infezione da micoplasmi.
Sembra che sia una delle infezioni più comuni che porta all'ipofertilità, ma non tutti i medici fanno fare le opportune analisi. In genere la trafila è
  1. Spermiogramma con qualcosa che non va;
  2. Andrologo che prescrive immediatamente l'arginina senza altri controlli;
  3. L'arginina favorisce le infezioni da micoplasmi, quindi al successivo spermiogramma i risultati sono peggiori;
  4. Attimo di smarrimento perchè alla prima visita avevano detto che con l'arginina si sarebbe risolto tutto e che la situazione non era drammatica;
  5. Cambio andrologo;
  6. Analisi;
  7. Reiterazione del punto 5 e 6 con viaggi della speranza fuori provincia;
  8. Individuazione dell'infezione;
  9. Cura con antibiotici;
  10. Speranza che la cura funzioni.
Mi chiedo: qualche sospetto un andrologo dovrebbe averlo a prima vista! L'infezione provoca spesso la stenosi del meato uretrale, e un aumento del volume del liquido seminale, due indizi che dovrebbero spingere a fare qualche esame in più.

P.

giovedì 6 dicembre 2007

Sterile precario

A volte viene da pensare che non sia così male non riuscire ad avere figli, soprattutto quando ti rendi conto di essere solo un precario: un lavoratore sacrificabile da sfruttare finché si può.
Con un bambino come avrei vissuto? Sarei stato in grado di conservare la relativa serenità che ho oggi, sapendo di poter perdere il lavoro da un giorno all'altro?
Come potrei pensare al futuro di qualcun altro, se non riesco a costruire il mio a trentatre anni e con un dottorato in tasca!
P.

mercoledì 24 ottobre 2007

Rimanere sereni nonostante tutto

Le infezioni non sono guarite.
In realtà, per una delle due il risultato è certo, mentre per l'altra è solo una mia impressione perchè in ospedale hanno perso i risultati e dovrò ripetere il tampone. E' incredibile no? Ma non è tutto! A mio marito il medico in ospedale si è letteralmente rifiutato di fare il tampone per vedere se era guarito nonostante il ticket pagato e la prenotazione. Chissà perchè poi? Forse perchè non era passato prima per lo studio privato? Il risultato è che adesso bisogna rifare un'altra fila al CUP per farsi ridare i soldi del ticket!
Fortunatamente in questo periodo mi sento serena, nonostante tutto!
Anche l'invidia per le pance altrui è sparita.


E.

giovedì 13 settembre 2007

Cosa significa famiglia in Italia?

Avere figli.
Se non hai figli la tua non può essere definita famiglia. E se vuoi averli e non ci riesci? Peggio per te, perchè se non hai parecchi soldi i figli li puoi avere solo nei tuoi sogni. Le visite costano molto. Se vai in ospedale per una visita ginecologica non ti guardano neanche in faccia. Devi passare sempre prima per lo studio privato. E quanto lievitano i costi ogni anno!
La scoperta e la cura di due banali infezioni mi sono costate circa 180 euro, 100 euro per la visita privata dal ginecologo, 40 euro per analizzare i tamponi e 40 euro per la cura, con medicine non prescrivibili (lavande, pomate, fermenti).
A fine cura dovrò ripetere i tamponi e se non ho risolto anche la cura.
Il tutto va raddoppiato perchè le analisi per mio marito sono costate altrettanto. E sto parlando di questa estate, perchè spero rappresenti la svolta nella nostra ricerca di un figlio. Da quando cerchiamo un bambino tra visite e cure varie abbiamo già speso un patrimonio.
E se le infezioni non fossero la causa della nostra infertilità? Poveri noi, perchè dovremo continuare con altri innumerevoli esami da pagare ogni volta.
E non sto parlando ancora di PMA!
E.

martedì 11 settembre 2007

La lotta infinita

Posso riuscirci. Devo riuscirci.
Le mie paure e le mie ansie non devono riprendere il sopravvento.
Sono passate due ore dall'annuncio di ben due nuove gravidanze tra colleghe e inizio a sentire una tristezza infinita.
Eppure mi sentivo così forte e ottimista.
L'angoscia vuole riappropriarsi di me, ma io non voglio.
Devo vincere io.
Voglio continuare a sognare.
Voglio continuare a sperare.
Posso riuscirci. Devo riuscirci.

E.


venerdì 7 settembre 2007

Si ritorna a sperare

E' passata l'estate, un'operazione e la scoperta di ben tre infezioni. Potrebbero essere loro la causa della nostra infertilità. Una piccola porticina si è aperta.
E si ricomincia a sperare e a fare progetti, come se i tre anni passati non ci fossero mai stati e soltanto adesso si cominciasse a cercare il nostro bambino.
E' bello ricominciare a sognare, è bello sentirsi di nuovo così ottimisti.

E.

venerdì 22 giugno 2007

Pessimismo

Oggi è uno di quei giorni no. Non riesco a lavorare e mi sta angosciando il pensiero che forse non ce la farò mai ad avere dei figli. Ogni volta che mi sembra di aver superato finalmente la fase del pessimismo "acuto", ecco che capitano queste giornate "no". Riuscirò mai ad accettare questa situazione? Forse non ce la farò mai. Mi assale una tristezza e mi manca la voglia di fare qualsiasi cosa. Perchè mi capita? Eppure non era iniziata male la giornata. Manco completamente di concentrazione, vorrei fare qualcosa per risolvere i nostri problemi adesso. Non voglio aspettare, vorrei agire oggi, subito. E, invece, non posso fare proprio niente.
Dovrei imparare a essere paziente, come mio marito.
Perchè per gli altri è così facile fare figli?
Una coppia su 5 ha problemi di fertilità, e, che sfortuna, siamo proprio noi quella coppia!

E.

giovedì 21 giugno 2007

Le annunciazioni

Annunciare di essere in attesa è uno dei primi sogni che ho cominciato a fare. Come lo dico, a chi lo dico e, soprattutto, quando lo dico.
Spesso e volentieri cominciavo a fantasticare su come dirlo agli altri.
All'inizio sognavo di dirlo a mio marito organizzando una serata particolare da passare noi due soli. Ai parenti l'avrei detto organizzando una festa con annuncio finale, pensavo ad una torta a conclusione della cena con pupazzetto disegnato.
Agli amici l'avrei detto dopo qualche settimana.
Chi l'avrebbe mai detto che sarebbe stato così difficile avere un figlio!
I primi tempi non l'avevamo detto a nessuno del nostro desiderio di avere un figlio, volevamo fosse una sorpresa per tutti. Dopo un anno di tentativi falliti, io ho cominciato a cambiare strategia (forse scaramanticamente) e ho iniziato a dirlo a molte persone. Purtroppo non ha funzionato neanche questa strategia e dopo un altro anno sono ancora senza figlio.
E il brutto è che adesso iniziano le annunciazioni degli altri che hanno iniziato molto più tardi di noi a cercare figli, ma che, fortunatamente per loro, non hanno tutti i nostri problemi.
E alla fine ho scoperto quanto mi facciano male le annunciazioni. Sono felice per loro, ma sono tristissima per me e penso che forse io non annuncerò mai niente a nessuno.
Che brutta cosa l'invidia!

E.

mercoledì 6 giugno 2007

Allargare la famiglia. I gatti.

E nel discorso dell'allargamento della famiglia si inseriscono gli animali. Chi non si è mai sentito dire di prendersi un gatto o un cane per non pensarci.
In realtà, io li adoro gli animali, soprattutto i gatti, e appena ho avuto la mia casetta ho cominciato a prendermi cura dei gatti.
Anche in questo, però, non ho avuto fortuna perchè, nonostante tutte le mie cure e le mie attenzioni, tutti i miei gatti hanno fatto una brutta fine.
E che tristezza! E poi nessuno ti capisce!
Gli hai dato un nome, gli hai dato da mangiare, li hai coccolati, curati quando stavano male, hai giocato insieme a loro e loro ti hanno fatto compagnia e ti hanno distratto nei momenti più tristi. E poi una mattina ti svegli e non ci sono più.
E per me dovrebbe essere un giorno come un altro? Solo perchè erano animali e non potevano parlare?
No, per me erano più che semplici animali!

E.

giovedì 31 maggio 2007

Astenospermia

Al terzo esame mi hanno diagnosticato una severa astenospermia (asthenospermia per gli anglofoni) e una lieve teratospermia, in altri termini mi hanno gettato nel panico. E' cominciata una corsa all'informazione.
Sembra che l'astenospermia sia difficilmente curabile, o meglio incurabile con metodi farmacologici. Spesso è dovuta a cause genetiche. L'unica soluzione in questi casi è una tecnica di fecondazione di secondo livello.
Ormoni bassi, anche se nella normalità, e lucociti alti, anche se non sufficienti a diagnosticare un'infezione, possono avere influenze nefaste sulle milioni di cellule natanti. Carenza di zinco a causa di una dieta povera di carne potrebbe fare altrettanto.
Alla fine è necessario un andrologo esperto in queste tematiche, ma è meglio andarci con le idee chiare.

mercoledì 16 maggio 2007

I sintomi della gravidanza.

Ovvero la mia prima "fissa" da quando sono in cerca di figli.
In realtà sembra proprio che non ci siano particolari sintomi, tutto dovrebbe essere come al solito.
Durante la "fase luteale", il periodo che intercorre tra l'ovulazione e l'arrivo delle mestruazioni, io impazzisco letteralmente. Percepisco sensazioni e sintomi che prima di iniziare questa ricerca non sentivo proprio. Il seno che si gonfia, i crampi alle ovaie, i capezzoli dolenti e potrei continuare ad elencare all'infinito. E così comincio a girare su internet alla ricerca di non so neanche io cosa. Leggo pagine e pagine sui possibili sintomi e mi convinco che li sento anch'io, e sono così ottimista, sento che quel mese è la volta buona, che è tutto così diverso dai cicli precedenti.
E, invece, giorno 28 del ciclo eccole che arrivano e io che (è assurdo lo so) non ci credo. Continuo ad andare in bagno sperando che tutto si fermi e che si sia trattato di un falso ciclo. Mi ci voleva anche questa fissa. Ho letto, infatti, di donne che si sono accorte di essere incinta con mesi di ritardo perchè continuavano ad avere le mestruazioni. Comunque, ogni volta, si tratta di mestruazioni vere anzi verissime, altro che false.
Eppure, lo devo proprio confessare, ma alle volte anche 10 giorni dopo, magari se ho un pò di pancia gonfia mi dico: "e se fossi incinta e quelle che ho avuto sono state false mestruazioni?". Fortunatamente la ragione riprende subito il sopravvento su questi pensieri folli.
Adesso che lo scrivo penso che forse mi dovrei preoccupare.
Sto per avere una depressione pre-concepimento.

E.

Le analisi costano

Sono decine e decine le analisi da fare (e rifare), tra ticket, sovrapprezzi, medici, centri non convenzionati credo che alla fine si superino abbondantemente i mille euro.
Certo è meno di quanto spenderemo se dovremo terminare le cure all'estero, e molto meno di qunato ci costerà un'eventuale prole. Ma per una coppia di precari sono comunque tanti soldi...
Comunque hanno tolto il ticke sulle ricette, evviva!

Abbiamo chiesto se è possibile fare almeno una parte delle analisi in day hospital. A quanto pare no! I nostri sono problemi di serie c.

P.

giovedì 10 maggio 2007

Sull'analisi del liquido seminale

Poichè i maschi di solito non ricorrono all'andrologo con la frequenza con cui le femmine ricorrono alle ginecologhe, l'idea che qualcosa non vada nei propri apparati riproduttivi, è per loro qualcosa di paragonabile ad una mazzata sul lobo occipitale.
Io non sono stato un'eccezione.
Quando ci siamo resi conto che erano ormai passati troppi mesi da quando abbiamo iniziato la ricerca di un erede, abbiamo cominciato a chiedere aiuto ai medici. Io sono stato mandato dalla ginecologa di mia moglie a fare la mia prima analisi del liquido seminale.
Per un uomo il ruolo che deve ricoprire ni questo tipo di analisi non dovrebbe essere una cosa nuova. Il problema è che è nuovo il contesto, e almeno per me l'ora (erano le 8.30 del mattino).

Da due giorni prima della data fatidica mi incupivo all'idea di questo rigurgito adolescenziale non richiesto: sono stati due giorni lunghi; non so nemmeno spiegare perchè ne avevo paura, visto che difficilmente si trovano esami più innoqui.
Arriva il giorno e vado in ospedale. Devo ancora capire il motivo, ma quando faccio questo tipo esame, incontro sempre qualche conoscente nella sala di attesa (che in realtà è solo un atrio), ed è l'unico esame in cui si verificano questi incontri. Comunque, dopo la canonica attesa vengo invitato ad entrare.

Alcune domande preliminari e mi fanno accomodare in un bagnetto che da solo basta a spiegare tutta la paura dei giorni precedenti, nenche lo avessi previsto. La stanzetta è minuscola: un attaccapanni, un vaso, un bidet e un lavandino con un rubinetto che non si riesce a chiudere, e in cui l'acqua che scorre ha lasciato delle striature rugginose. Ma almeno è pulita.
La prima domanda: dove mi siedo? La seconda: dove appoggio il barattolo per la raccolta dei campioni? Una volta risposto alle domande ed aver fatto il mio dovere, consegno il frutto dei lombi (in senso non troppo lato) e mi avvio all'uscita, con un'euforia che non mi sarei aspettato prima.

Dopo alcuni giorni torno a ritirare i risultati, ma non me li danno: sul retro del referto c'era scritto che dovevo parlare con il medico. Pochi possono capire quanto può essere terrorizzante una scritta del genere. Soprattutto quando il medico non c'è, e devi aspettare un altro giorno per capire il problema.
Ritorno il giorno dopo e mi leggono la sentenza: non ho una ragionevole probabilità di avere figli, ma c'è qualche possibilità di curarmi. Comunque il medico esecutore è stato gentilissimo, mi ha anche aiutato a scegliere un andrologo.

P.

Tutto cominciò così

Un normalissimo giorno di Marzo di tre anni fa, un banalissimo ritardo e l'illusione di diventare genitori. E' cominciato così il nostro desiderio di allargare la famiglia da due a tre. Poi sono passati i mesi, gli anni e noi siamo rimasti in due. Nonostante le numerose informazioni apprese su Internet, controllo dei muchi, temperatura basale, stick persona, nonostante i numerosi esami fatti, le cure a cui ci siamo sottoposti e le false speranze dateci dai nostri medici.
Otto mesi fa inizia il nostro pellegrinaggio dai medici. Prima visita ginecologica, primi accertamenti (decisamente costosi) e la mia ginecologa e l'andrologo di mio marito che ci lasciano tornare a casa una sera di ottobre con l'illusione che presto saremmo diventati genitori. Putroppo, con il passare dei mesi, la speranza si è affievolita sempre di più fino a scomparire del tutto con le nuove analisi che ci prospettavano una situazione peggiorata a dispetto delle cure fatte.
E così, l'approdo ad un centro di PMA pubblico.

E.

Capitolo primo

Mi chiamo Pasquale, qualche anno fa ho pensato bene di metter su famiglia. In linea generale le cose dovevano essere semplici: ci si innamora (di solito), ci si sposa (spesso), si aspettano alcuni mesi e ci si ritrova in tre (a volte).
C'è stato qualche intoppo sul terzo passaggio, e quei mesi sono diventati alcuni anni; niente di male, se non fosse che sono proprio gli anni a cavallo della ben nota legge 40. Da un pò sono cominciati i pellegrinaggi tra medici e ospedali, io e mia moglie abbiamo aperto questo blog per raccontarli.

P.