lunedì 17 dicembre 2007

La saccenza dei commentatori

Ieri guardando la televisione mi sono soffermato su una trasmissione che parlava di paternità e maternità: ho resistito solo un paio di minuti, poi ho dovuto cambiare canale.
C'erano persone che chiaramente parlavano di problemi di cui avevano solo sentito parlare: un docente di filosofia che pubblicizzava un suo libro sull'argomento e un paio di attrici.
E' giusto che un filosofo pontifichi su questi temi? L'infertilità non è morale o amorale, è una "malattia" che va curata, e la cura può essere un antibiotico come la PMA.
Si parlava dell'amoralità di volere dei figli a tutti costi. Ma si rendono conto queste persone, di quanto una persona debba volere ed amare un figlio per sottoporsi alla PMA?
Negli anni di attesa prima di arrivare a una tanto sperata gravidanza si ha il tempo di pensare a tutti i problemi che un figlio darà: dalle preoccupazioni alle malattie, dal lavoro al coniuge che passano in secondo piano. E nonostante questo siamo pronti ad affrontare un percorso che chi si permette di giudicare non conoscerà mai.
Mi piacerebbe che prima di parlare, questi commentatori cercassero di capire; non solo di informarsi, ma di capire la realtà delle cose.

P.

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