giovedì 31 maggio 2007

Astenospermia

Al terzo esame mi hanno diagnosticato una severa astenospermia (asthenospermia per gli anglofoni) e una lieve teratospermia, in altri termini mi hanno gettato nel panico. E' cominciata una corsa all'informazione.
Sembra che l'astenospermia sia difficilmente curabile, o meglio incurabile con metodi farmacologici. Spesso è dovuta a cause genetiche. L'unica soluzione in questi casi è una tecnica di fecondazione di secondo livello.
Ormoni bassi, anche se nella normalità, e lucociti alti, anche se non sufficienti a diagnosticare un'infezione, possono avere influenze nefaste sulle milioni di cellule natanti. Carenza di zinco a causa di una dieta povera di carne potrebbe fare altrettanto.
Alla fine è necessario un andrologo esperto in queste tematiche, ma è meglio andarci con le idee chiare.

mercoledì 16 maggio 2007

I sintomi della gravidanza.

Ovvero la mia prima "fissa" da quando sono in cerca di figli.
In realtà sembra proprio che non ci siano particolari sintomi, tutto dovrebbe essere come al solito.
Durante la "fase luteale", il periodo che intercorre tra l'ovulazione e l'arrivo delle mestruazioni, io impazzisco letteralmente. Percepisco sensazioni e sintomi che prima di iniziare questa ricerca non sentivo proprio. Il seno che si gonfia, i crampi alle ovaie, i capezzoli dolenti e potrei continuare ad elencare all'infinito. E così comincio a girare su internet alla ricerca di non so neanche io cosa. Leggo pagine e pagine sui possibili sintomi e mi convinco che li sento anch'io, e sono così ottimista, sento che quel mese è la volta buona, che è tutto così diverso dai cicli precedenti.
E, invece, giorno 28 del ciclo eccole che arrivano e io che (è assurdo lo so) non ci credo. Continuo ad andare in bagno sperando che tutto si fermi e che si sia trattato di un falso ciclo. Mi ci voleva anche questa fissa. Ho letto, infatti, di donne che si sono accorte di essere incinta con mesi di ritardo perchè continuavano ad avere le mestruazioni. Comunque, ogni volta, si tratta di mestruazioni vere anzi verissime, altro che false.
Eppure, lo devo proprio confessare, ma alle volte anche 10 giorni dopo, magari se ho un pò di pancia gonfia mi dico: "e se fossi incinta e quelle che ho avuto sono state false mestruazioni?". Fortunatamente la ragione riprende subito il sopravvento su questi pensieri folli.
Adesso che lo scrivo penso che forse mi dovrei preoccupare.
Sto per avere una depressione pre-concepimento.

E.

Le analisi costano

Sono decine e decine le analisi da fare (e rifare), tra ticket, sovrapprezzi, medici, centri non convenzionati credo che alla fine si superino abbondantemente i mille euro.
Certo è meno di quanto spenderemo se dovremo terminare le cure all'estero, e molto meno di qunato ci costerà un'eventuale prole. Ma per una coppia di precari sono comunque tanti soldi...
Comunque hanno tolto il ticke sulle ricette, evviva!

Abbiamo chiesto se è possibile fare almeno una parte delle analisi in day hospital. A quanto pare no! I nostri sono problemi di serie c.

P.

giovedì 10 maggio 2007

Sull'analisi del liquido seminale

Poichè i maschi di solito non ricorrono all'andrologo con la frequenza con cui le femmine ricorrono alle ginecologhe, l'idea che qualcosa non vada nei propri apparati riproduttivi, è per loro qualcosa di paragonabile ad una mazzata sul lobo occipitale.
Io non sono stato un'eccezione.
Quando ci siamo resi conto che erano ormai passati troppi mesi da quando abbiamo iniziato la ricerca di un erede, abbiamo cominciato a chiedere aiuto ai medici. Io sono stato mandato dalla ginecologa di mia moglie a fare la mia prima analisi del liquido seminale.
Per un uomo il ruolo che deve ricoprire ni questo tipo di analisi non dovrebbe essere una cosa nuova. Il problema è che è nuovo il contesto, e almeno per me l'ora (erano le 8.30 del mattino).

Da due giorni prima della data fatidica mi incupivo all'idea di questo rigurgito adolescenziale non richiesto: sono stati due giorni lunghi; non so nemmeno spiegare perchè ne avevo paura, visto che difficilmente si trovano esami più innoqui.
Arriva il giorno e vado in ospedale. Devo ancora capire il motivo, ma quando faccio questo tipo esame, incontro sempre qualche conoscente nella sala di attesa (che in realtà è solo un atrio), ed è l'unico esame in cui si verificano questi incontri. Comunque, dopo la canonica attesa vengo invitato ad entrare.

Alcune domande preliminari e mi fanno accomodare in un bagnetto che da solo basta a spiegare tutta la paura dei giorni precedenti, nenche lo avessi previsto. La stanzetta è minuscola: un attaccapanni, un vaso, un bidet e un lavandino con un rubinetto che non si riesce a chiudere, e in cui l'acqua che scorre ha lasciato delle striature rugginose. Ma almeno è pulita.
La prima domanda: dove mi siedo? La seconda: dove appoggio il barattolo per la raccolta dei campioni? Una volta risposto alle domande ed aver fatto il mio dovere, consegno il frutto dei lombi (in senso non troppo lato) e mi avvio all'uscita, con un'euforia che non mi sarei aspettato prima.

Dopo alcuni giorni torno a ritirare i risultati, ma non me li danno: sul retro del referto c'era scritto che dovevo parlare con il medico. Pochi possono capire quanto può essere terrorizzante una scritta del genere. Soprattutto quando il medico non c'è, e devi aspettare un altro giorno per capire il problema.
Ritorno il giorno dopo e mi leggono la sentenza: non ho una ragionevole probabilità di avere figli, ma c'è qualche possibilità di curarmi. Comunque il medico esecutore è stato gentilissimo, mi ha anche aiutato a scegliere un andrologo.

P.

Tutto cominciò così

Un normalissimo giorno di Marzo di tre anni fa, un banalissimo ritardo e l'illusione di diventare genitori. E' cominciato così il nostro desiderio di allargare la famiglia da due a tre. Poi sono passati i mesi, gli anni e noi siamo rimasti in due. Nonostante le numerose informazioni apprese su Internet, controllo dei muchi, temperatura basale, stick persona, nonostante i numerosi esami fatti, le cure a cui ci siamo sottoposti e le false speranze dateci dai nostri medici.
Otto mesi fa inizia il nostro pellegrinaggio dai medici. Prima visita ginecologica, primi accertamenti (decisamente costosi) e la mia ginecologa e l'andrologo di mio marito che ci lasciano tornare a casa una sera di ottobre con l'illusione che presto saremmo diventati genitori. Putroppo, con il passare dei mesi, la speranza si è affievolita sempre di più fino a scomparire del tutto con le nuove analisi che ci prospettavano una situazione peggiorata a dispetto delle cure fatte.
E così, l'approdo ad un centro di PMA pubblico.

E.

Capitolo primo

Mi chiamo Pasquale, qualche anno fa ho pensato bene di metter su famiglia. In linea generale le cose dovevano essere semplici: ci si innamora (di solito), ci si sposa (spesso), si aspettano alcuni mesi e ci si ritrova in tre (a volte).
C'è stato qualche intoppo sul terzo passaggio, e quei mesi sono diventati alcuni anni; niente di male, se non fosse che sono proprio gli anni a cavallo della ben nota legge 40. Da un pò sono cominciati i pellegrinaggi tra medici e ospedali, io e mia moglie abbiamo aperto questo blog per raccontarli.

P.