venerdì 16 luglio 2010

Prima ICSI e primo fallimento

Purtroppo è andata male. L'America non ci ha portato la fortuna che speravamo. In realtà all'inizio sembrava andare bene. Si sono formati 5 embrioni su 5 ovociti prelevati. Ci hanno consigliato di trasferirne solo 2 perchè erano di 8 cellule e di buona qualità. Siamo tornati a casa pieni di speranze. I primi problemi sono iniziati 5 giorni dopo il transfer, quando abbiamo saputo che i tre embrioni rimasti non erano diventati blastocisti e non erano stati congelati, e il mio progesterone, nonostante le siringhe, non saliva quanto ci si aspettava. Le speranze erano rimaste però. Poi la delusione, un giorno prima delle beta l'arrivo delle metruazioni. Un altro sogno svanito. Una nuova delusione da smaltire. Tante lacrime da asciugare.
E ora bisogna trovare la forza di ricominciare!

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mercoledì 14 luglio 2010

Ma che possibilita' abbiamo?

Quando iniziamo una FIVET ci dicono di solito le probabilita' di riuscita. Ogni centro ha la sua percentuale di successi, puo' essere il 20% o il 30%. E la probabilita' cambia anche con la nostra eta': un centro puo' avere il 30% dei successi con una donna di 30 anni e il 20% con una donna di 38 anni.

Ma la probabilita' di successo e' sempre la stessa? Ho scoperto che la matematica ci dice di no. Se abbiamo il 20% di possibilita' di riuscita al primo tentativo, c'e' una cosa chiamata probabilita' binomiale che ci dice che le probabilita' di riuscita sono piu' alte al secondo tentativo. Non riguarda la medicina, e' solo una formula matematica. In pratica dovrebbe essere la stessa cosa dei numeri ritardatari del lotto. Purtroppo pero', nel caso delle FIVET, il tempo gioca a nostro sfavore.

Provate a mettere la percentuale di successi nella casella di sotto e poi a premere su Calcola.

Qualcuno ha qualche commento (o qualche altra formuletta simpatica da calcolare)?


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venerdì 23 aprile 2010

In sospeso

Che mese intenso! Ci siamo rivolti finalmente ad un centro per la procreazione assistita in America, e non vi dico che differenza!
E' tutto super organizzato. Alla prima visita ti spiegano tutto quello che dovrai fare, quali saranno i tempi, le procedure ecc. Le analisi le fai direttamente da loro, senza andare alla ricerca disperata di laboratori, sono pronte in pochissimi giorni (meno di una settimana) e vengono consegnate direttamente al dottore che ti segue. Ti assegnano un'infermiera, che ti prepara un calendario con tutte le visite, le medicine ecc. e la puoi chiamare in qualsiasi momento se hai qualche dubbio!
Sono tutti super gentili, e ti senti a tuo agio sempre. Anche quando devi fare un'ecografia ti chiedono se vuoi che tuo marito stia con te, e lui può stare insieme a te e tenerti la mano. Insomma, tutta un'altra storia, e nel giro di un mese tutto è pronto per iniziare la tua fivet o ivf come dicono qui. Però, poteva mai andare tutto liscio? Certo che no! E così alla prima ecografia mi trovano un problemino che potrebbe comportare la non riuscita dell'impianto dell'embrione. E tutto è rinviato perchè devo prima operarmi... E che sfiga però!

Elena

domenica 7 marzo 2010

Sunday

Come è triste la domenica in America. Niente pranzo della domenica, niente passeggiata in centro, solo centri commerciali e nient'altro! Ti senti più solo del solito la domenica. Cerchi di riposarti dopo una settimana assurda a lavoro, ma non ti basta!
Quanto mi manca la mia terra!

Elena

mercoledì 3 marzo 2010

Parlare a volte può dare buoni frutti ;)

Sapete una cosa? Parlare con gli altri fa bene! Magari fa bene qui in America dove ci sente molto più liberi che in Italia! Dopo essermi confidata qualche volta in Italia con qualcuno ed essermi sentita dire di tutto (devi stare più tranquilla, non ci devi pensare, sai lo stress non ti fa rimanere incinta, scusa ma perchè non lo adotti un bambino... e potrei continuare all'infinito) mi ritrovo a parlarne qui e indovinate un pò? Non solo non mi sono sentita una pazza ossessionata dalla voglia di diventare mamma, al contrario mi sono sentita fortemente compresa e incoraggiata, ma addirittura mi sono ritrovata con quasi un appuntamento preso per un primo consulto presso un centro di infertilità!
Grandi questi americani!

Elena

giovedì 11 febbraio 2010

Winter storm

Tempesta di inverno! Solo il nome mette paura... E in effetti qui ormai nevica sempre e le temperatura sono precipitate a parecchi gradi sotto lo zero. Addirittura stamattina -15. Sembra di stare in Siberia!
Una volta ho letto che le temperature più basse aumentano la qualità degli spermatozoi... Sarà ma qui nonostante il freddo polare non mi sembra sia cambiato niente. In effetti, credo che su questo argomento esistano consigli e suggerimenti che dicono tutto e il contrario di tutto!
Intanto ci teniamo la Winter Storm!

Elena

domenica 7 febbraio 2010

Oggi mi sento polemica grrrrrr

Perchè i film romantici finiscono quasi sempre con l'inquadratura di lei con il pancione?
La storia d'amore deve per forza finire così? Due persone non si possono amare senza produrre per forza un pargolo?
In fondo, si potrebbe pure decidere di non volerne figli e che male ci sarebbe?
Ti devono per forza far sentire incompleta!
Uffa.. che palle questi happy ending.

Elena

mercoledì 3 febbraio 2010

Giornata della nostalgia

Giornata nostalgica. Vorrei stare a casa in Italia, poter abbracciare i miei cari. Stare a chiacchierare con loro. Mi manca tanto la mia famiglia. Mi mancano le mie abitudini, la mia vita italiana... la mia lingua, la mia cultura. Quanto è dura essere così lontani da casa! La nostalgia è proprio una brutta sensazione. In Italia è già notte e qui è ancora pomeriggio... e io continuo a pensare che ci faccio qui! Che futuro mi aspetta? Riuscirò mai a realizzare qualcosa nella mia vita? Riuscirò ad avere mai dei figli?
Nostalgia e ansia messe insieme!
Oggi non è una giornata.

Elena

lunedì 1 febbraio 2010

Vorrei ma non posso!

Mi piacerebbe diventare mamma, tantissimo! La cosa triste è che ci ho sempre pensato! Ho sempre desiderato avere dei figli. E ogni anno che passa e vedo gli altri diventare genitori penso che io probabilmente non lo sarò mai. Ormai coppie della nostra età senza figli sono una rarità e anche qui in America conosciamo solo coppie con prole. E così ti ritrovi tante volte a sentirti dire: "Beata te che figli non ne hai ancora". Come faccio a spiegar loro che io di figli ne vorrei e ne avrei già avuti un paio se il destino non avesse deciso altrimenti? Non me la sento e non mi va di dare spiegazioni... semplicemente cerco di cambiare discorso. Un'altra situazione "molto interessante" è uscire con le amiche con prole... ormai sono l'unica senza... indovinate di cosa si parla per la maggior parte del tempo? Si parla di figli dei problemi e delle gioie legate a loro e tu che non sei mamma (e tante cose non le capisci) che dici???

Elena

domenica 31 gennaio 2010

La moquette

Chissà perchè in America le case hanno sempre la moquette a terra o carpet come dicono qui, anche nella dining room. Quanto mi manca il vecchio caro pavimento italiano! E' più faticoso pulire, devi sempre stare a passare l'aspirapolvere! Per non parlare delle macchie... il colore della nostra moquette è passato da un semplice beige ad uno strano multi-colour ;). Si potrebbe dire una moquette a pois! E le cose non vanno meglio in ufficio. Ormai sono qui da diversi mesi e non hanno mai pulito la moquette del mio ufficio! E non va meglio nelle aule! E pensare che i prati fuori sono perfettamente rasati!

Elena

sabato 30 gennaio 2010

2010... si comincia un nuovo anno

Caspita da quanto tempo non scrivevo... siamo già nel 2010 e molto in ritardo faccio gli auguri a tutti di buon anno! La vita americana procede tra alti e bassi. Qualche volta la nostalgia di casa è insopportabile e, in questo contribuiscono il tempo (sono due giorni che le temperature massime non superano i -6 con minime di -11) e il lavoro, che qui è davvero un' ossessione... i miei colleghi e il mio capo lavorano anche di notte (credo che non dormano più di 5 ore a notte)... per me è chiaramente impossibile reggere i ritmi! Qualche altra volta, invece, complici il gruppo di persone meravigliose che ho conosciuto qui (al di fuori del lavoro of course), i tanti e strambi locali presenti in zona, il cinema a soli 2 dollari e l'abbigliamento davvero economico (soprattutto paragonato all'Italia) mi faccio prendere dalla voglia di rimanerci negli states... sto delirando ovviamente ;).
Per il discorso passare "da due a tre" ancora nessuna novità. Dovremmo cercare di entrare in contatto con i medici americani per fare qualche passo in avanti, ma non mi fiderei molto del risultato finale... ovviamente a causa del mio pessimo inglese!
Alla prossima

Elena