lunedì 10 marzo 2008

Scleroembolizzazione

La settimana scorsa mio marito si è sottoposto all'intervento di scleroembolizzazione. L'intervento sembra riuscito e il varicocele che, a quanto pare, era più grave del previsto (terzo grado e non secondo grado), dovrebbe essere stato eliminato.
Siamo arrivati in clinica tutti agitati e impauriti, dopo esserci fatti due ore di viaggio in macchina con un traffico pazzesco e un tempaccio incredibile. Dopo una ventina di minuti hanno chiamato mio marito. Mi sono alzata anch'io per andare con lui, ma il medico mi ha bloccata lì. Non potevo certo andare anch'io in sala operatoria! Così sono rimasta ad aspettare in sala d'attesa. Il tempo non passava più e io non osavo alzarmi neanche per andare in bagno. Stavo letteralmente scoppiando. Guardavo continuamente l'orologio, e la lancetta non cambiava mai posizione. Ho provato anche a leggere, ma non capivo niente di quello che leggevo.
Poi, dopo poco meno di un'ora, ho visto mio marito arrivare camminando insieme al medico. Che strano, mi aspettavo che arrivasse in barella o su di una sedia a rotelle! Ho pensato che non l'avessero più operato, invece era stato fatto tutto ed era andato tutto bene. Così ce ne siamo tornati a casa tutti emozionati.
L'agitazione era stata sostituita con la nuova speranza di essere finalmente guariti e di essere diventati una coppia fertile ;).

Elena

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