lunedì 31 marzo 2008

I politici e la legge 40

E' da un pò di giorni che mi chiedo quali siano le posizioni dei candidati premier sulla legge 40. Ho l'impressione che non se ne parli mai. Mi pare che questo argomento non interessi nessuno, tranne quei poveri malcapitati che incappano nel "problema": "quelli che vogliono un figlio a tutti i costi" (come veniamo spesso definiti). Non ho mai capito perchè il problema dell'infertilità non viene considerato una malattia come un'altra dalla maggior parte dei nostri politici. E non solo da loro. Quante volte ci si sente dire "Non pensarci e vedrai che il figlio arriverà", "si vede che non è il momento", "i figli sono doni di Dio", "quando sarà il momento arriverà", "perchè non lo adottate?", "devi stare tranquilla" e potrei continuare all'infinito.
Oggi Veltroni intervistato da Radio24 ha affermato che cambierà la legge 40 sulla fecondazione assisitita cercando però "una sintesi" tra le varie anime del partito. A una domanda di Giancarlo Santalmassi che gli chiede se "ritiene giusto che una famiglia con un figlio talassemico non possa fare la diagnosi preimpianto per evitare di avere un altro figlio talassemico", Veltroni risponde: "la mia risposta è no, non è giusto. E allora bisogna affrontare la questione".
"Ma su queste materie io cercherò la sintesi, la più avanzata possibile nell'affermazione del principio indiscutibile della laicità dello stato. Ma ritengo che bisogna cercare sintesi".
"Quella citata -aggiunge Veltroni tornando al caso della diagnosi preimpianto- è una cosa che ha una rilevanza indiscutibile".
Chissà se questa "sintesi" porterà a dei veri miglioramenti o al non fare assolutamente niente (come ha fatto il governo attuale, ormai caduto, che non ha neanche aggiornato le linee guida della legge 40 ormai scadute).

Elena

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